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Realizzazione di modellazione solida e rendering di edificio da realizzarsi in Torino |
In questo articolo esamineremo la modellazione ed il rendering con inserimento contestuale di una palazzina che verrà realizzata nella città di Torino. All’attualità il sito su cui sorgerà la palazzina (figura 1) è occupato da un fabbricato ad un piano fuoriterra con un andamento altimetrico a scendere dall’ingresso, che avviene dalla strada pubblica, al cortile sul retro che è a quota più bassa. Oltre che la strada pubblica fanno da confine al lotto un parco sul retro e due fondi laterali, dei quali uno occupato da una fabbricato a cinque piani fuoriterra. FIGURA 1 - clicca per ingrandire ![]() Il progetto architettonico per la realizzazione dell'immobile è stato redatto dallo Studio di Architettura DELLA MANNA & C di Torino (felicidad@alice.it). In fase di approvazione del medesimo è stato richiesto, dal comune di Torino, un inserimento contestuale del modello 3d dell’opera su una foto dello sfondo preesistente. Mi veniva così commissionato l’incarico che stiamo per andare ad approfondire, incarico che si è svolto con una costante collaborazione e scambio di informazioni tra i progettisti dell’opera ed il mio studio (www.studiomirano.it) in modo da ottenere un risultato finale che non trascurasse quei dettagli che i progettisti dell’opera volevano esaltare nell’elaborato. Il progetto Le dimensioni della palazzina in progetto sono state dettate quasi interamente dalle restrittive norme del piano regolatore, nonché dai disposti delle norme sulle distanze tra le costruzioni e tra i fondi confinanti definite dal Regolamento Edilizio Comunale. La scelta dei materiali e delle finiture presentava alcuni elementi particolari, tra cui la grossa vetrata della scala sul retro, i frangisole dei balconi frontali e i corsi in mattoni marcapiano. Il progetto prevede un fabbricato che sarà costituito da cinque piani fuoriterra più un piano sottotetto ed un piano interrato, nonché una tettoia nel cortile sul retro che sarà destinato in parte a verde ( anche in questo caso le superfici a verde e gli altri elementi sono stati determinati dalle norme di piano). Il progetto definitivo è stato redatto con Autocad® e comprende una ricca serie di sezioni e particolari costruttivi. La modellazione Il modello 3d è stato realizzato in ambiente cad, utilizzando come tecniche di modellazione quasi esclusivamente la modellazione solida e le operazioni booleane. Sono state modellate solo le parti strettamente necessarie. Per esempio è stato modellato solo uno dei quattro piani fuoriterra oltre il piano terreno. Particolare attenzione si è data alla modellazione di quei particolari che la committenza voleva risaltare nell'opera. Tra questi la modellazione delle fasce marcapiano e dei frangisole (figura 2). FIGURA 2 - clicca per ingrandire ![]() Inizialmente si è tentato di modellare i frangisole con un solo parallelepipedo e ad utilizzare una texture con trasparenza per ottenere l'effetto finale, si però poi optato per modellarli solidamente ed applicare una semplice texture colore. La modellazione è stata facilitata da alcuni applicativi Autolisp™, che lavorano in modellazione solida, prodotti internamente da studiomirano.it, in questo caso si sono utilizzati applicativi che permettono una certa automazione nell'esecuzione dei serramenti (figura 3) e dei pluviali. FIGURA 3 - clicca per ingrandire ![]() L'export e l'import L'export è stato effettuato in formato *.3ds, rispettando i layer e previa esecuzione di un particolare comando in Autolisp™ realizzato anche questo appositamente da studiomirano.it . In particolare tale comando assegna, ad ogni oggetto, un colore diverso dagli altri oggetti che si trovano sul suo stesso layer . Grazie a questa utility si ottiene, dopo aver effettuato l'import in cinema4D™ (versione utilizzata la 5.19), una struttura ad albero degli oggetti ottimale, che in particolare evidenzia oltre che ai layer, anche gli oggetti su essi presenti, divisi uno ad uno (figura 4). FIGURA 4 - clicca per ingrandire ![]() Il texturing e l'inserimento contestuale Come già detto il software utilizzato per il texturing e il rendering è stato Cinema4D™. Il texturing non ha presentato particolari problemi, la maggior parte dei materiali è costituita dalla sola texture colore, accompagnata dalla mappa riflessione per i vetri e dalla mappa di trasparenza o da una texture genlock (che per semplicità si può dire sia una particolare mappa trasparenza) per persone, automezzi, alberi, recinzioni e cancelletti. Una volta mappato tutto il primo piano, esso è stato ricopiato in modo da ottenere anche i tre piani soprastanti, sono poi stati cambiati alcuni particolari (per esempio la percentuale di chiusura delle tapparelle) tra un piano e l'altro, in modo da differenziarli fra loro. Il momento più interessante del lavoro è stato l'inserimento contestuale. Il target era realizzare due inserimenti contestuali: uno su una foto del lato strada (figura 1) e uno su una foto del retro. Tra le fotografie fornite dalla committenza sono state scelte le foto che avevano una minore marcatura delle ombre, in questo modo si è semplificato il lavoro in quanto si sarebbe dovuto altrimenti procedere alla creazione di poligoni ausiliari che ricostruissero l'andamento dei manufatti circostanti e alla proiezione delle ombre causate dalle nuove opere su questi. Le fasi di lavoro per la realizzazione dei due inserimenti contestuali sono state simili. La foto scelta è stata impostata come sfondo sia per il rendering che per la finestra di editing. Non essendo disponibile una funzione di camera matching, si è giunti alla corrispondenza della vista del modello 3d con quella della foto per successivi tentativi. E' stato comunque di aiuto conoscere il punto di scatto della foto e la focale della macchina utilizzata (corretta di un fattore di 1.4 essendo una macchina digitale). Per la vista frontale questa fase ha dato subito buoni risultati, per quanto riguarda invece la vista del retro, probabilmente per la particolare conformazione del lotto e della localizzazione del punto di scatto, l'inserimento ha presentato fin da subito alcuni problemi, tanto che per avere un inserimento accettabile la foto scelta è stata "stirata per fasce verticali". In particolare ogni piano del palazzo confinante è stato stirato, grazie a puntuali selezioni con un programma di fotoritocco, in maniere diversa dagli altri. Questo perché, nel rendering finale, era importante avere la giusta corrispondenza di dislivelli tra i terrazzi previsti in progetto e i terrazzi di tale palazzina confinante (figura 5). FIGURA 5 - clicca per ingrandire ![]() Senza l'operazione descritta si aveva che quando era esatto il dislivello tra il terrazzo al piano primo della palazzina in progetto e quello esistente al medesimo piano nella palazzina confinante, era errato il dislivello tra i terrazzi del secondo piano, e così via. Ottenuta la corrispondenza tra sfondo e modello 3d è stato necessario creare un apposito materiale di primo piano. Questo materiale è stato ottenuto da una texture colore identica alla foto dello sfondo e da una texture genlock costituita dalla stessa foto utilizzata per lo sfondo ma con alcune zone colorate con un blu intenso (figura 6). FIGURA 6 - clicca per ingrandire ![]() Lo scopo di questo materiale di primo piano è stato quello di lasciare visibili, nel render finale, quegli oggetti (lampioni, alberi ,recinzioni, automezzi) siti davanti al modello 3d e che quindi non dovevano essere coperti da esso. Per ottenere questo effetto si è preso spunto dalla tecnica del bluscreen che consiste nel colorare con un blu intenso le zone della texture che devono essere trasparenti. Viene usato utilizzato un blu intenso perchè è un colore difficilmente presente in una foto di un paesaggio reale e quindi, rendendo trasparente solo tale colore, non si rischia di rendere trasparenti zone non volute. Il rendering finale Eseguiti tutti i passaggi precedenti, sia per la vista frontale che per quella sul retro, si è potuto finalmente eseguire i rendering finali (figure 7 e 8). FIGURA 7 - clicca per ingrandire ![]() FIGURA 8 - clicca per ingrandire ![]() Naturalmente sono stati eseguiti parecchi rendering intermedi, in modo da valutare fase per fase, i progressi ottenuti. Le immagini finali sono state consegnate alla committenza che ha provveduto ad inserirle in una tavola di disegno da allegare alla pratica edilizia. Come succede spesso durante la modellazione 3d, anche in questo caso sono stati controllati parecchi particolari 3d, chiarendo alcuni punti che non erano stati considerati nelle originali tavole di progetto bidimensionali, a dimostrazione che modellazioni del genere non sono utili solo per la resa grafica, ma bensì sono un valido sussidio alla progettazione. |